TRACKLIST:
01. Risposte – 4:18
02. Se tu non sei – 3:24
03. 96 – 3:33
04. Il mio modo disordinato di crescere – 4:25
05. Non crollo – 3:47
06. Endy – 3:19
FORMAZIONE:
Francesco Grande – voce, chitarra elettrica
Nicola Novello – chitarra elettrica
Fabrizio Pellegrino – basso
Francesco Dettole – batteria, sequenze
PREMESSA E CONSIDERAZIONI DI FINE ANNO by George
Cari amici, eccoci giunti al termine di un altro anno. Non accenno nemmeno a quanto accaduto in questo 2023: lasciamo spazio a giornali, Tv e social per realizzare il solito resoconto dei principali accadimenti. Non è questa la sede. Mi limito semplicemente a ricordarvi che la Stratosfera compie 12 anni, non è poco, e pare godere, anzi gode, di buona salute. Questo ritengo che sia dovuto da un lato dall’abbondanza di materiale a disposizione e dall’altro dalla scelta, definiamola editoriale, di differenziare “il prodotto”, proponendo i generi musicali – sempre Made in Italy con l’eccezione degli Historic Concert – più disparati (prog, rock, jazz, blues, elettronica, country cantautorale e altri ancora, per non parlare delle rarità), Cercando di andare incontro ai diversi palati abbiamo raccolto e consolidato un pubblico numeroso, che ci segue con costanza e – spero – con affetto, non solo dall’Italia, ma anche dall’estero.
Due anni fa, se vi ricordate, in occasione del decennale della fondazione del blog, avevo fornito qualche cifra. Vorrei aggiornarne una, in particolare: due anni fa le visualizzazioni complessive superavano di poco la cifra di 5.200.00. Oggi, nel momento in cui scrivo, si attestano su 6.288.083 (ovvero una crescita di oltre un milione in due anni). Sono numeri ragguardevoli che fanno piacere e che ci stimolano a proseguire nel percorso fin qui intrapreso. Al primo posto nelle visualizzazioni (e relativi download) si colloca l’Italia seguita (attenzione!!) da Hong Kong, Singapore e Stati Uniti. Quindi Giappone, Corea del Sud, Portogallo, Germania e Francia. Seguono altri Paesi con numeri minori. A quanto pare i Paesi del lontano Oriente seguono con attenzione e sicuramente apprezzano la musica italiana nella sue diverse sfumature. Il numero totale di post, ad oggi, è di 1933, ciò significa che in breve arriveremo a quota 2000. La Stratosfera si connota sempre più, lasciatemelo dire con una punta di orgoglio, come uno dei siti più longevi e più seguiti, una vera e propria enciclopedia mediatica della storia della musica italiana (quella di alto livello, ovviamente) dagli anni ’60 ad oggi.
Il merito, inutile dirlo, va a tutti voi, al grande team della Stratosfera: senza i vostri suggerimenti, le vostre proposte e i file musicali inviati, farei molta più fatica a “tirare avanti” e non saremo sicuramente a questi livelli. Per quanto mi riguarda, cerco di fare il possibile per realizzare i post che, credetemi, non si costruiscono in pochi minuti. Quindi perdonatemi per i ritardi e per la perdita (ahimé) di qualche file nel marasma del materiale contenuto dei miei numerosi hard disk.
Un grazie di cuore a voi tutti e…avanti così!!
Voglio chiudere il 2023 con un cadeau del nostro amico Giudas, che ha il pregio non solo di scovare album di nicchia e di grande interesse, ma anche di cercare i musicisti e intervistarli, come accaduto in passato e come accade nel caso di oggi. Grazie Giudas, per la grossa mano che mi dai e per l’importante contributo che fornisci alla Stratosfera. E con questo ho concluso e passo a lui la parola.
RECENSIONE by Giudas
SOLO – Quando l’abbandono diventa musica
Intanto partiamo da una prima, ironica, considerazione. Il gruppo si chiama “SOLO” ma è costituito da più di una persona. Quindi, problemi di sanità mentale ? (tanto siamo tra musicisti – chi mai se ne può accorgere?). Vedremo. Ma mettiamo in ordine i fatti. Vengo a conoscenza della passata esistenza di questo gruppo dalla solita mia collega di scuola – secondo lavoro cantante di piano bar – (NDR – quando ce la farai conoscere?) che ogni giorno viene ad insegnare da Trani. Ed infatti il gruppo è tranese e riesco a contattare il suo fondatore, Francesco Grande. Dopo i soliti due, tre mesi di corteggiamenti e di tira-e-molla (è sempre così) riusciamo a trovarci e riesco ad intervistarlo per potergli spremere tutto quanto è possibile sulla storia di questo gruppo. Francesco Grande ha oggi poco più di quaranta anni e la sua storia musicale inizia nei primi anni duemila, all’interno di un gruppo pop- rock tranese, i GARDENYA. Cresce musicalmente felice in questo gruppo finché, tra il 2009 ed il 2010, viene letteralmente estromesso dalla band insieme al chitarrista Nicola Novello.
A questo punto Francesco Grande si ritrova solo, insieme a Novello. Si guarda intorno, e chiama a raccolta altri due suoi compagni di merende, Fabrizio Pellegrino e Francesco Dettole. Con questi musicisti fonda un suo gruppo di cui si pone subito al comando. La triste esperienza di solitudine musicale appena trascorsa – mi racconta – è alla base del nome del gruppo che infatti si chiamerà SOLO. Inutile dire che la condizione vissuta è favorevole alla creazione di brani, di tipo intimo e solitario, che sono alla base dei brani che andranno a comporre il CD. Il risultato della sua attività compositiva sfocia infatti, nel 2014, nella pubblicazione del loro unico album ,“Indrid Cold”. Musica e testi sono interamente suoi. Arrangiamenti e produzione artistica sono curati da Francesco Adessi del Blen Studio. Il brano più rappresentativo è sicuramente “Non crollo” – il testo narra infatti proprio i suoi sentimenti dopo l’allontanamento dal gruppo precedente.
Chiedo a Francesco il motivo del titolo del CD e mi dice che in realtà è un omaggio ad uno dei suoi film preferiti (“The Mothman Prophecies” con Richard Gere) e Indrid Cold è lo pseudonimo di un’entità conosciuta nella mitologia anche come “Uomo Falena”. La scelta è ricaduta anche e soprattutto perché gli piaceva il suono di quelle due parole che però a lui ricordavano una figura femminile – da cui il tipo di copertina usata. I SOLO non sono mai stati ufficialmente sciolti, conferma il mio interlocutore, anche se poi ognuno se ne è andato per la sua strada. Quindi potremmo aspettarci, teoricamente parlando, successivi lavori. Francesco Dettole – batteria – si è avviato verso la musica professionale, diventando turnista live di artisti anche importanti quali Giorgia, ecc.). Gli altri due sono rimasti in ambito amatoriale e continuano a suonare in tribute-band locali.
Allego al materiale presente alcune foto che vanno spiegate.
Se notate bene, la copertina del disco riporta la parte inferiore di un viso, limitatamente alla bocca ed al mento. Il buon Francesco Grande ha quindi avuto una idea semplice ma sicuramente geniale nel suo genere. Ha chiesto a diversi amici di posare per una foto, ponendo la parte inferiore del proprio viso in corrispondenza della copertina, dietro di essa. Insomma, una immagine vale più di mille parole. Guardate le foto allegate e vi renderete conto dei risultati.
Mi piace riportate l’episodio in quanto, a mia memoria, nessuno ha fatto mai una cosa del genere e quindi mi interessava rendere pubblico il diritto di primogenitura a Francesco Grande nel caso qualcuno, magari più famoso, dovesse avere la stessa idea.
Due note a margine
Mi procurerò il materiale dei Gardenya e spero di realizzare un post sullo stesso, quanto meno a fini di completezza della carriera musicale di Francesco Grande, nonostante la musica dei Gardenya sia più di tipo easy-listening. Ma la chicca viene ora. Francesco Grande mi dice che ha radicalmente cambiato genere e si dedica oramai da diversi anni alla musica elettronica – ho sentito qualcosa e ritengo che non sfigurerebbe nelle teche musicali degli amanti di Kraftwerk, Popol Vuh et similia – il progetto si chiama “Rock is dead” – mi procurerò il tutto e ve lo proporrò appena possibile.
Da parte mia, come sempre, il solito sincero abbraccio musicale – Giudas
CONCLUSIONI
Ringrazio ancora una volta Giudas sia per la precisa (e divertente) recensione che per l’invio del materiale di questo unico album dei Solo. Sono “solo” sei brani, ma di ottimo pop-rock, Rimaniamo quindi in attesa di ascoltare i due CD di cui hai accennato. Con questo ultimo post, la Stratosfera chiude, o meglio socchiude, la porta per qualche giorno. Arrivederci nel 2024 e a voi tutti giungano i miei migliori auguri di
BUON ANNO NUOVO
HAPPY NEW YEAR
Post by George – Music by Giudas – Words by Giudas & George