Ernesto Assante, luminare firma di Repubblica e punto di riferimento nel panorama giornalistico musicale, si è spento a 66 anni.
Le pagelle di Sanremo 2024, da lui redatte, sono state, come sempre, il faro per gli addetti ai lavori e gli appassionati del festival.
Le sue lezioni sul rock, affiancato dall'inseparabile Gino Castaldo, hanno regalato un mix di storia, video d'archivio, visione contemporanea, competenza e ironia, catturando l'attenzione di un vasto pubblico. Appassionato di musica e tecnologia, Assante è deceduto ieri sera a Roma, lasciando un vuoto nel mondo giornalistico e culturale. Il suo ultimo saluto sarà giovedì 29 febbraio presso l'Auditorium Parco della Musica.
Colpito da un ictus, Assante è stato immediatamente ricoverato, ma le cure si sono rivelate inutili. Lascia la moglie Eleonora e due figlie. Nato a Napoli nel 1958, ha iniziato la sua carriera radiofonica, passando per emittenti rock romane, Radio 1 e Sterenotte, per poi diventare critico musicale del Manifesto. Nel 1979 è giunto a Repubblica, contribuendo come critico e caporedattore, creando il settimanale Musica e ideando Computer Valley e Computer, Internet e Altro, oltre a dirigere McLink e Kataweb. Ha collaborato con vari settimanali e curato voci relative a pop e rock per la Treccani.
Assante è stato consulente musicale in programmi televisivi, tra cui Domenica In, Orecchiocchio, Doc, e autore di Sanremo Rock e del Cantagiro. Ha firmato la prima edizione del Pavarotti & Friends nel 1992 e numerosi show con personaggi del calibro di Fabrizio Frizzi, Eleonora Brigliadori e Renzo Arbore. Dal 2013, insieme a Gino Castaldo, ha condotto Webnotte su Repubblica.it, Facebook e Radio Capital Tv. Ha curato mostre su Jack Kerouac e Lucio Dalla e ha scritto saggi, tra cui l'ultima pubblicazione del 2023 su Bruce Springsteen e Lucio Battisti. Dal 2003 al 2009 ha insegnato Teoria e tecnica dei nuovi media e Analisi dei linguaggi musicali all'università la Sapienza di Roma.