Sinner-Djokovic, il tifo dei miti della Coppa Davis 1976: Panatta, Pietrangeli e…


Pietrangeli, Panatta, Bertolucci, Barazzutti e Zugarelli, quelli dell’impresa della Coppa del 1976, mandano alla Gazzetta il loro messaggio per la stella d’Italia

Torino, Jannik Sinner contro Novak Djokovic, in finale per la vittoria delle Atp Finals. L’azzurro ha tra le mani la possibilità di completare una grande impresa nel tennis maschile che in Italia non si vede dalla Coppa Davis del 1976: i protagonisti di quella vittoria in Cile spingono l’altoatesino nel giorno della partita più importante della sua carriera.

PANATTA“Gli auguri non si fanno, portano male, ma un in bocca al lupo sì. Cos’altro ti possiamo chiedere? Giocare meglio di così non si può, per tutta la settimana hai mostrato il miglior tennis e hai battuto tutti, ti manca solo l’ultimo ostacolo e siamo a posto. Contro Medvedev mi hai proprio impressionato, dopo aver perso il secondo set hai capito subito di dover pensare a una tattica completamente diversa e l’hai messa in pratica, evitando di continuare a scambiare tanto da fondo campo. Infatti gli hai dato 6-1. Non perché il russo sia calato, ma perché non è più riuscito a giocare il suo tennis preferito. Si fa proprio così, cercare di imporre il tennis che all’avversario non piace: lo hai insegnato a tutti. Adesso ne resta una sola da vincere e non ho consigli da darti, hai già dei bravi tecnici intorno a farlo. Ma una cosa voglio dirla: la finale si vince giocando bene e servendo meglio. Qui conta tanto il servizio, il campo di Torino è ancora più veloce dell’erba. Per questo è meglio evitare il gioco di recupero, prova piuttosto a entrare in campo e a cercare i vincenti. Non restare in attesa, mi raccomando. Devi fare il “Sinner” come hai fatto in questi giorni, sempre tranquillo, sereno, determinato, mai una volta che sia trapelata l’ansia, o che tu abbia perso la concentrazione. Continua così e niente drammi se dovesse arrivare una sconfitta, queste partite si possono anche perdere. Ah, un favore: conserva la maturità dimostrata anche per la prossima settimana, ci saranno le finali di quel torneo che non riesco a chiamare Davis e contro l’Olanda dobbiamo assolutamente vincere i due singolari, perché in doppio sulla carta siamo sfavoriti. Superato il primo scoglio, dovremmo trovare la Serbia, e quindi Djokovic. Ti dice niente? Batterlo di nuovo si può. Con il numero uno al mondo te la sei giocata alla pari”.

BARAZZUTTI“Continua così, Jannik, manca davvero poco. Conserva ancora la tua forma strepitosa che ti ha portato a vincere contro avversari sulla carta più quotati. Oggi sei un giocatore molto più costante e solido, hai praticamente eliminato quelle pause che a volte ti sono costate la vittoria di alcuni match. Lo ha detto anche Djokovic, si vede che hai più coraggio a giocare i punti importanti, questo significa prima di tutto fiducia nei propri mezzi. Ricordo la mia esperienza alle Finali, ci arrivai con le energie al lumicino dopo lo sforzo fatto per qualificarmi. Anche per questo il tuo risultato vale moltissimo, considerando che siamo a fine stagione e prevale la stanchezza. Arrivati a questo punto, però, vogliamo vederti sollevare la coppa: significherebbe essere stati capaci di battere ogni giorno uno dei migliori al mondo giocando partite durissime, perché ogni battaglia delle Finals è una finale: se non di Slam, perché si gioca su tre set, almeno di un Masters 1000. Basta pochissimo per cambiare l’inerzia di un match a questi livelli, per spostare l’ago della bilancia. Proprio contro Nole hai dimostrato di poter schiacciare nel tie break l’uomo che ha vinto più Slam di tutta la storia del tennis, fatto questo non ci sono altri ostacoli da temere. E se si dovessero presentare, c’è finalmente un servizio che dà grande sicurezza. Infine ti parlo da ex capitano di Fed Cup: il movimento è cresciuto moltissimo, prima col traino delle azzurre, poi con gli Slam di Schiavone e Pennetta, infine con Fognini. Ora ci siete tu, Berrettini, Musetti, Sonego e gli altri, un gruppo che dà grandi garanzie e che la settimana prossima, a Malaga, può ottenere un risultato storico in Coppa Davis”.

Foto Massimo Paolone/LaPresse 13 Settembre 2023 - Bologna, Italia - sport, tennis - Canada vs Italia - Gabriel Diallo (CAN) v Lorenzo Musetti (ITA) - Coppa Davis 2023 - Unipol Arena. Nella foto: Nicola Pietrangeli September 13, 2023 Bologna, Italy - sport, tennis - Canada vs Italy - Gabriel Diallo (CAN) v Lorenzo Musetti (ITA) - Davis Cup 2023 - Unipol Arena. In the pic: Nicola Pietrangeli

PIETRANGELI“Eccezionale. Jannik Sinner continui a stupirci tanto, tanto, tanto. Giochi facile, sei padrone di qualsiasi situazione, non fai mai una grinza, non sei mai nervoso. Impressionante. Dicono che io sia geloso di te, ma non scherziamo, al massimo sono stato frainteso: stiamo parlando di due mondi completamente diversi, in questo tipo di tennis attuale sei il più forte di tutti, senza alcun dubbio. Per questo credo di non esagerare se dico che l’anno prossimo sarai il numero 1 e potrai quasi permetterti di dare un 15 di vantaggio agli altri. Quello che hai fatto con il russo Medvedev è stato semplicemente pazzesco, temevo che il terzo set non sarebbe andato bene e invece l’hai preso letteralmente a pallate. Meriti davvero tutto questo clamore, da bravo ragazzo quale sei. Già essere arrivato all’ultimo atto da imbattuto è un piccolo miracolo che ti sei meritato. Per questo capirai che se anche dovessi perdere la finale, sarebbe comunque un gran successo, una splendida iniezione di fiducia per te e per tutto il tennis italiano che la settimana prossima dovrà affrontare l’ultimo atto della Coppa Davis. La squadra è forte, peccato non ci sia anche Berrettini. Dovremo chiuderla evitando che il doppio sia decisivo. E poi c’è il rischio di incrociare nuovamente Djokovic, un panzer, eppure sei riuscito a batterlo da pari a pari e non ho urlato al miracolo. Come in semifinale, secondo me la vittoria più bella: il terzo set mi ha lasciato senza aggettivi, non hai mostrato un minuto di difficoltà e nemmeno una défaillance. Hai giocato i punti più importanti come se tu fossi in palleggio, da giocatore di tennis più che vissuto, con tanta esperienza alle spalle. A questo punto non vedo chi possa batterti e non vedo l’ora di essere sugli spalti a godermi lo spettacolo, sarà un immenso spot per tutto lo sport italiano. Non dobbiamo dimenticarci che si tratta di un evento mondiale e chi vince, alla fine, sale sul tetto del mondo. Intanto prenditi questo Masters, Jannik, e poi arriveranno anche gli Slam, ne sono certo. Hai soltanto 22 anni e tantissima strada davanti, il futuro non può che essere tuo”.

BERTOLUCCI“Jannik, la finale raggiunta a Torino non mi sorprende. Anzi, credo che noi italiani dovremmo smettere di salutare le tue ultime vittorie con il cuore palpitante di chi non se le aspettava. Ormai il tuo livello è questo, il livello di un campione assoluto, destinato a recitare un ruolo di primissimo piano nel tennis di oggi e in quello che verrà. Sapevamo che era giusto aspettarti, che il percorso intrapreso all’inizio del 2022 non ti avrebbe messo subito la strada in discesa e sarebbe stato irto di ostacoli. Ma con il tuo talento, la tua etica lavorativa, la tua voglia costante di migliorare era evidente che i risultati sarebbero sbocciati fino a portarti nelle zone più nobili del circuito. Abbiamo seguito con trepidazione la tua crescita al servizio, che adesso è diventato un’arma potente nelle tue mani, abbiamo osservato con attenzione il tuo corpo cambiare, e quelle gambette esili dotarsi di muscoli che hanno incrementato la spinta delle tue gambe. E adesso sei pronto anche a vincere le Finals, un sogno che per troppo tempo è sembrato fuori della portata di un giocatore italiano. Ormai sei una delle stelle più brillanti del tennis mondiale, hai aggiunto soluzioni al tuo gioco e non sei più soltanto il più terribile picchiatore del circuito: ti resta solo da completare il percorso negli Slam, l’obiettivo più alto per chi è intenzionato davvero a cambiare la storia. Sono certo che attraverso la preparazione invernale ti farai trovare al meglio della condizione al via della prossima stagione e io mi immagino un 2024 con me seduto sul divano, con una birra in mano, a godermi lo spettacolo dei tuoi successi. Perché la questione non riguarda più il se vincerai i titoli più prestigiosi, ma soltanto il quando ci riuscirai: magari già da questa sera”.

ZUGARELLI“Dai Jannik, ormai sei pronto per fare tutto, non ti manca nulla tecnicamente e tatticamente per raggiungere i traguardi più alti del nostro sport e quindi vincere le Atp Finals, i tornei dello Slam e arrivare ad essere numero uno del mondo. E se non dovessi riuscirci a Torino, non preoccuparti e non ascoltare le voci di chi parlerebbe di una delusione perché tu ormai appartieni alla ristretta cerchia dei campioni che si divideranno le più grandi vittorie nei prossimi anni. Tu sei nato per giocare a tennis. Perché quando batti un mostro come Djokovic nel modo in cui lo hai battuto tu vuol dire che ci sei, vuol dire che il tuo livello è quello di un giocatore di categoria superiore. Sei arrivato a Torino carico di aspettative, con la pressione del giocatore di casa chiamato per forza a compiere un’impresa memorabile, e sei stato bravissimo e freddo a gestire tutte queste emozioni e a mostrare qualità tecniche davvero elevate. Per me, questo significa una sola cosa: che sei un leader e non ti spaventa, anzi ti esalta, l’idea di poter essere uno dei trascinatori del movimento tennistico mondiale. Noi italiani aspettavamo da più di quarant’anni di rivivere i momenti delle magiche stagioni di Panatta e della squadra di Davis, ora ci sei tu a riportare il tennis azzurro al centro dell’attenzione e dell’interesse di milioni di appassionati. Ciò che mi colpisce particolarmente, e che accresce la mia ammirazione, è la tua propensione al sacrificio e la consapevolezza che attraverso il lavoro potrai migliorare ancora. Forse ti manca ancora qualcosa dal punto di vista fisico nei match tre set su cinque che possono durare anche 4-5 ore e lì abbiamo visto in passato che qualcosa hai pagato, ma ritengo sia solo questione di tempo e di allenamento e sarai pronto anche a vincere maratone di 5 ore. Intanto, tutti ci teniamo strette le emozioni che ci stai regalando alle Finals: sembrava impensabile potessero arrivare da un giocatore italiano”.





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