La squadra di Gasperini, grazie alla vittoria sugli austriaci, supera il girone e guadagna almeno i playoff. Nelle prossime due partite si giocherà il primo posto
Missione compiuta. Con un gol di Djimsiti a inizio ripresa l’Atalanta batte lo Sturm Graz e si garantisce il passaggio del girone D di Europa League con due turni di anticipo. La ciliegina però andrà messa il 29 novembre, sempre al Gewiss contro lo Sporting già battuto all’andata, per garantirsi il primo posto che vale gli ottavi diretti (a marzo) senza passare dal playoff di febbraio contro una delle retrocesse dalla Champions. Buona reazione della Dea, che dopo il primo ko interno con l’Inter, torna a blindare la porta, rischiando poco o nulla in una serata in cui gli attaccanti hanno faticato.
PRIMO TEMPO
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La sorpresa iniziale di Gasp è Bakker, schierato a sinistra per l’assenza di Ruggeri, infortunato come De Ketelaere, Scalvini, Palomino e il lungodegente Touré. Ritmi subito frenetici, con i venti giocatori schiacciati in 30 metri. Il primo squillo è della Dea, ma Toloi al 14’ gira sopra la traversa l’ottima sponda aerea di Ederson. Il 4-4-2 disegnato da Ilzer limita gli sbocchi sugli esterni dei nerazzurri e con Koopmeiners braccato a turno dai due mediani l’Atalanta fatica a innescare le punte, con Scamacca costretto sempre spalle alla porta. Lookman è più nel vivo, anche perché svaria molto. Il paradosso dopo la prima mezzora è che i padroni di casa spingono di più, ma rischiano due volte su corner a favore concedendo un tre contro tre in ripartenza e ringraziano Prass che sul più bello invece di calciare cerca invano un compagno. Nell’unica occasione in cui Lookman riesce a sfondare è bravo Affengruber in scivolata ad anticipare Scamacca.
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SECONDO TEMPO
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Si riparte con Hateboer per Zappacosta e un tiro di Lookman a scaldare il Gewiss, che al 5’ esplode quando Djimsiti bagna la duecentesima presenza in assoluto col sinistro che risolve una mischia da corner e stappa finalmente la gara. Il copione però non cambia, con la Dea che resta aggressiva ma fatica a trovare sbocchi. Entrano Muriel e Pasalic, che va a fare il centravanti, per Scamacca e Lookman, mentre Ilzer ci prova con Horvat (subito velenoso col mancino) e Texeira. I due nuovi di Gasp potrebbero chiuderla, ma prima Muriel manda alto dal cuore dell’area al termine di un’azione che aveva avviato con un numero e poi Pasalic a porta vuota liscia l’assist di Hateboer. E nel finale sono prima Gazibegovic e poi Scherpen a negare la gioia al croato
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