Novant’anni fa nasceva James Brown, The Godfather Of Soul
Il 3 Maggio del 1933, a Barnwell (South Carolina), nasceva uno dei più grandi artisti della black-music di tutti i tempi: il mitico James Brown, passato alla storia come The Godfather Of Soul (Il Padrino del Soul). In occasione del novantesimo anniversario della sua nascita vogliamo rendergli omaggio anche qui su The Italian Soul e lo faremo trasportandovi nel 1970 e raccontandovi di uno dei suoi album più celebrati: “Sex Machine”. Il disco è composto da una scaletta di 15 tracce ed è stato registrato in parte in studio e in parte dal vivo. Ad accompagnarlo troviamo grandi musicisti come Maceo Parker, Fred Wesley, Bobby Byrd, John “Jabo” Starks, Williams “Bootsy” Collins, Clyde Stubblefield, tra gli altri. Ciò che viene fuori, ascoltando questo disco, è un’elettrizzante scarica di adrenalina che ci impedisce di stare fermi, grazie all’energia di James Brown, alla sua grinta contagiosa, un vero animale da palcoscenico unico nel suo stile.
The Godfather of Soul sprizzava funk da tutti i pori, per via di una voce potente, graffiante, con grandi tonnellate di soul (uno degli elementi imprescindibili per il funk) e una capacità di dar voce alla rabbia e alla voglia di riscatto del suo popolo afro-americano. Come da lui spesso detto, e detto anche in un suo celebre pezzo, say it loud, I’m black and I’m proud (dillo forte, sono nero e sono orgoglioso)… In 64 minuti e rotti si viene catapultati in della musica black all’ennesima potenza grazie alla celebrata “Get Up (I Feel Like a Being) A Sex Machine”, uno dei suoi cavalli di battaglia, qui in una coinvolgente versione senza freni di circa 11 minuti, oppure ad altri pezzi super-funky come “Brother Rapp”, “I Don’t Want Nobody To Give Nothing (Open Up The Door I’ll Get It Myself), “Give It Up Or Turn It To a Loose” brani ad alto tasso di groove. Tra gli altri pezzi meritevoli di menzione possiamo citare anche una sorprendente e inedita versione di “Spinning Wheel”, classico della band Blood Sweat & Tears, oltre che tracce dannatamente soul come “It’s A Man’s Man’s Man’s World” e “Please, Please, Please”, già pubblicate anni prima e che qui acquistano maggiore linfa e vitalità. Ma la versatilità e l’ecletticità di Mr. Dynamite non conoscevano limiti e allora eccoci un delizioso strumentale dal titolo “Lowdown Popcorn”, una di quelle composizioni che ci mostrano un altro volto del Padrino del Soul, con un arrangiamento per big-band e organo. Se grande era la sua abilità come cantante e trascinatore sul palco, altrettanto lo era anche nei pezzi strumentali, in cui metteva elementi di boogaloo, blues e jazz-funk.
Il contributo di James Brown al soul e alla black-music in generale è stato grande e impagabile e uno dei suoi meriti è stato anche quello di poter essere considerato come il pioniere del funk, divenendo col tempo campionato da nutrite schiere di rapper, oltre che un importante punto di riferimento per molti artisti negli anni a venire, uno su tutti il mitico Prince, che è uno dei suoi alunni migliori e più espliciti, anche lui come James un artista con grande capacità di dominare i palchi. L’impronta del Padrino del Soul si fa sempre sentire anche quando si tratta di progetti per conto terzi come i The JB’s, o altri nomi come alcuni dei suoi migliori discepoli, tra cui Maceo Parker, Fred Wesley, Bootsy Collins, tutti artisti che incideranno anche lavori in proprio dove è possibile risentire dell’enorme influenza del loro mentore, pure quando non è presente. “Sex Machine” è uno dei live imprescindibli non soltanto del soul-funk, ma anche della musica in generale, una grande prova dell’inesauribile energia e vena artistica di James Brown, oltre che della sua prolificità che gli permetteva di incidere in un anno anche più di 3 album, soprattutto nel periodo anni ‘60 e ‘70. E quale miglior modo per celebrarlo in occasione dei suoi 90 anni se non qui su The Italian Soul, parlandovi di questo suo disco, uno dei migliori lavori funky di sempre, menzionato anche dall’autorevole rivista Rolling Stone tra i 500 migliori album di ogni tempo e anche immancabile nelle collezioni di vari deejay, rapper e collezionisti di vinile, un’opera che a ogni ri-ascolto riesce sempre a regalarci grandi emozioni e adrenalina allo stato puro. Happy birthday Mr.Dynamite!
Francesco Favano
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