VERSO LA STRATOSFERA: Roberto Donnini 1987 Tunedless 2 (vinyl


TRACKLIST:

Lato A

A1. (1A) Andar (percussioni – Andrea Centazzo)

A2. (1A) Fula (pianoforte – Stefano Fiuzzi; vibrafono – Andrea Centazzo)

Lato B

B1. (1A) Te-Eesa

B2. (2A) Succa

MUSICISTI:

Roberto Donnini – computer, piano elettrico

Arturo Stalteri – tastiere (A2 – B1)

Gisella Frontero – pianoforte (Si1 – Si2)

Lucia Donnini – pianoforte (La1 – Si1)

Marco Dalpane – pianoforte (La1 – La2)

Daniele Lombardi – pianoforte preparato (B1 – B2)

Daniele Venturi – fisarmonica

Luca Benucci – corno

Roberto Laneri – sax

Michele Losappio – trombone

Giancarlo Schiaffini – basso tuba

Donella Del Monaco – voce

Innanzitutto voglio ringraziare l’amico Stefano AbulQasim, creatore del blog “SoundScapes”, un nostro “sito amico”, che – come promesso – mi ha inviato i file e le copertine di questo secondo lavoro realizzato da Roberto Donnini. GrazieStefano. Scusandomi in ritardo per la dimenticanza, vi invito a leggere sulle pagine del suo blog la recensione del primo album di Donnini, “Tunedless”, del 1980. da poco postato sulla Stratosfera. La troverete qui. Detto questo passiamo all’esame del disco in questione, anch’esso, come quello precedente, pubblicato dalla Linx Records come stampa privata. Come potete vedere dalla copertina, Donnini ha coinvolto membri chiave della scena italiana dell’avanguardia, ad iniziare dall’ex Pierrot Lunaire, Arturo Stalteri, dalla vocalist degli Opus Avantra, Donella Del Monaco e dal percussionista Andrea Centazzo.

Donella Del Monaco

La novità risiede nella presenza di una robusta sezione fiati composta da ben quattro elementi. Completano l’organico quattro pianisti e un fisarmonicista.

“Tunedless 2” riprende il filo del discorso interrotto sette anni prima, all’insegna della sperimentazione pura, con massiccio utilizzo di tastiere elettroniche che si uniscono e si amalgano con la voce della Del Monaco, il pianoforte ei fiati. “Andar”, posto in apertura del lato A, è un esempio luminoso della via sperimentale perseguita da Donnini. Musica per la mente, di non facile assimilazione. lunghe improvvisazioni che prendono forma partendo da un canovaccio voluto dal compositore.

È una combinazione unica di classico contemporaneo, infuso con l’ispirazione della scuola minimalista della prima ondata americana e idee d’avanguardia lungimiranti. Gli effetti sono come un collage di sogni a occhi aperti senza un inizio o una fine evidenza, svolazzi di corde di pianoforte preparato, vocalizzi liberi e inserti strumentali che proiettano questi suoni verso il futuro. Avanguardia pura. Un gioiellino ancora oggi di grande attualità. Il disco è rimasto relegato all’edizione in vinile e non è mai stato ristampato. La stampa venne limitata a 300 copie. Ora non ci resta che recuperare e ascoltare il terzo e ultimo lavoro di Donnini, quel “Fluxmar” pubblicato nel 1992. Per il momento è tutto. Buon ascolto.

Arturo Stalteri

Post di George – Musica di Stefano AbulQasim



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