TRACKLIST:
01 Introduzione – 1:38
02. Attila – 4:04
03. L’arte della guerra – 4:15
04. Il demone – 3:59
05. L’apocalisse – 8:02
06. Tempi moderni? – 3:52
07. Fino alla fine… del mondo – 3:31
08.Distrettotredici – 5:13
09. Streghe – 4:03
FORMAZIONE:
Daniele Pierini – chitarra
Paolo Carlotto – chitarra
Sabino Pace – pianoforte
Felice Sciscioli – batteria
Con una bellissima copertina disegnata da Domenico Sorrenti ritornano i Treni all’Alba, con il loro secondo e ultimo album, “2011 AD”, pubblicato dall’etichetta Inri nello stesso Anno Domini. Il mio grande ringraziamento va all’amico Marco Osel, che, in tempo record, ha recuperato il disco e me lo ha prontamente inviato. Questo è gioco di squadra!! Grazie ancora Osel per la tua costante e preziosa collaborazione. Cari amici, ci troviamo di fronte ad un grande album, ancora e sempre totalmente strumentale (9 tracce, questa volta con un nome), un disco maturo che denota la crescita compositiva e la grande capacità tecnica del quartetto aostano-torinese (la formazione è immutata), consolidatosi nel corso del triennio, grazie anche alle numerose esibizioni live. La formula è ancora quella di un folk rock prog, giocato sui suoni trovati (ma non solo), con le due chitarre di Pierini e Carlotto a farla da padrone
Leggete cosa scriveva Luca Ciuti il 16 gennaio 2012 sul sito “Spazio Rock”:
“In un articolo apparso pochi giorni orsono su un quotidiano nazionale, un giornalista si interrogava sulla sparizione del rock dalle classifiche di vendita e sulla sua incapacità di descrivere la contemporaneità, di incarnare la rabbia ei movimenti di protesta come accadeva negli anni ’70. Putiferio , vespaio, polemiche a non finire. Una cosa è certa, il rock come tutte le forme d’arte è in continua evoluzione, perennemente alla ricerca di nuove idee e forme di espressione; per cogliere appieno le sfumature di questa palingenesi, non ce ne voglia l’autore dell’articolo, occorre andare ben oltre le classifiche ei cosiddetti movimenti di costume o di opinione. fatica dei piemontesi I Treni all’Albaaffascinante monicker solo apparentemente in contrasto con un titolo messianico come “2011 AD”.
Questo flusso di impressioni è stato spazzato via in un attimo dalla tempesta di armonici e slide dell’intro iniziale, un pezzo che lascia letteralmente senza fiato per forza d’urto ed eleganza. Dunque il rock non solo esiste, ma prende forme del tutto inaspettate: con la successiva “AttilaAppare subito chiara la particolarità di una proposta basata su pezzi strumentali e sull’uso quasi esclusivo di strumenti usati. Mancano dunque vocals ed elettricità ma non certo il ritmo, intenso e incalzante per tutta la durata di un disco che oscilla con nervosismo fra il folk e il progressive. “2011 AD” è un’opera che stupisce per la tecnica esecutiva nominata rock delle chitarre e per le ritmiche di forte derivazione jazz, ma che allo stesso tempo poggia su una affascinante cornice acustica che non disdegna momenti di grande pathos e costruzioni armoniche complesse. Oltre ad un paio di incursioni elettriche, capita di scorgere echi di Ennio Morricone, malinconia melodie mediterranee e raffinate partiture progressive fondersi in un unico pezzo. Liquidare le singole tracce con una descrizione sommaria è pressochè impossibile, all’interno di ognuna di esse vi sono delle particolarità, dei richiami, delle istantanee che confluiscono in una musicalità di indubbio valore che sfugge alle facili etichette.
Ogni tentativo di dare una definizione univoca a questo lavoro appare di secondaria importanza, “2011 AD” farà di certo breccia nel cuore dei rockettari intransigenti come in quello del pubblico folk più ortodosso e, per chi volesse tastare il polso alla band in sede live, il tour imminente che inizierà da Milano proprio questa settimana costituisce una ghiotta occasione per vedere alla prova uno degli act più promettenti e interessanti del rock nostrano”.
Ora non ci resta che recuperare un loro concerto dal vivo. Mettiamoci al lavoro. Sul tubo vi sono alcuni spezzoni live, ma non un intero concerto. E’ tutto, cari amici. Vi auguro buon ascolto.
COLLEGAMENTO
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