Gli anni ’60 tornano a Milano con
gli orecchini pendenti e gli occhiali tondi, i colori pop e le curve delle
donne che avvolgevano gli occhi della bellezza.
I favolosi anni Sessanta nella
mostra presso Museo del Novecento (dal 18/10/2016 fino a marzo 2017). ripercorsi tramite le opere che raffigurano
donne eleganti come Sophia Loren, Gina Lollobrigida e gli elettrodomestici che
rivoluzionarono la vita delle casalinghe .
L’arte degli anni Sessanta è
quella delle Neoavanguardie, che propongono un’interpretazione nuova della
vita, l’aumento di oggetti nella vita quotidiana infatti ha portato gli artisti
a trasformare in arte le cose più banali come possiamo vedere con le opere dei
New Dada.
L’arte pop con i suoi colori
effervescenti, brillanti e puri invade naturalmente anche la moda che da spazio
alla gamba sensuale della donna che diventa protagonista .
Il taglio geometrico e le stampe
optical incorniciano la figura femminile, da una parte troviamo
donne formose e sensuali come Marylin Monroe , dall’altro troviamo donne snelle
come gazzelle, dalle linee eleganti e affusolate come Twiggy.
Due figure che rispecchiavano i
due lati della società, un lato della casalinga nel suo fascino quotidiano e
morbido e dall’altro una donna che si fa più indipendente, con un fascino da
bambina che balla sulle canzoni dei Beatles.
La donna comincia a coprirsi più
sopra che sotto, sfoggiando morbidi foulard di seta o chiffon, colorati e
svolazzanti coprono il collo e lasciano spazio all’immaginazione, ogni foulard
rappresenta uno status emozionale, un carattere, una donna.
Il make up diventa molto più
esuberante, gli occhi vanno ingranditi con la graficità degli eye-liner, le
ciglia diventano protagoniste del viso, delineando lo sguardo, le labbra
valorizzate al massimo esponendole e dando via alla “moda del labbro in fuori” con colori però
nude e mai troppo evidenti, blush naturale , e i capelli assolutamente
voluminosi.
L’uomo inizia ad esporre la sua
indole femminile, con vestiti sempre più colorati e la condivisione della
passione per i foulard.
I completi si fanno sempre più
sfrontati, l’uomo degli anni Sessanta osava come mai prima, mostrando virilità
e femminilità in un mix sorprendentemente innovativo.
Oggi la moda di quegli anni è
tornata prepotentemente in auge, grazie anche alla popolarità di serie
televisive come Mad men e la figura a tratti losca di Don Draper. Da Balmain a
Burberry Prorsum, da Prada a Michael Bastian l’uomo del terzo millennio torna
così ad esibire linee, fantasie e colori tipici di quegli anni.
Il profumo di lacca invade le strade
fra le mille acconciature cotonate, e l’odore pungente del maschio hippie, si
contrappongono natura e superficialità in un mix che crea la cultura il mood degli
anni Sessanta.
É il periodo della moda hippies,
dei figli dei fiori, della mood rock fino ad arrivare al pop, gli stili più
svariati trovano tutti un loro posto nel grande boom economico e sociale di
questo periodo, la libertà di espressione estetica si fa largo creando uno
stile per ogni personalità, la moda così inizia a farsi più eclettica , sfuggente, specchio e influente della società.
I giovani degli anni Sessanta
hanno infranto le regole di un passato rigido, dando sfogo ai colori e alla
creatività, ecco comparire, allora, camicie bottom-down, giacche a tre bottoni
con revers davvero microscopici, pantaloni dai quali spariscono le pences, in
abbinamento maglie con frange.
Trasgressione, indipendenza,
colori e voglia di novità è questo lo spirito degli anni Sessanta.